
“Romanze, canzoni, chansons, songs”
Donata D’Annunzio Lombardi, Soprano
Isabella Crisante, Pianoforte
Edizioni BONGIOVANNI (2000) GB 5112-2
In collaborazione con l’Istituto Nazionale Tostiano di Ortona
Track 18 – Si tu le voulais – 1889
Track 19 – Ninna-nanna – 1912
La critica
Ci sono nel canto di Donata D’Annunzio Lombardi una capacità di illuminazione delle frasi, un’attenzione al variare dei colori e al dosaggio dell’accento (in una parola un senso del fraseggio) che illuminano dall’interno queste pagine. Nei momenti più riusciti (Vorrei morire, Non basta più, Visione) l’interpretazione della cantante un qualche soprassalto – emotivo e intellettuale – lo provocano. Isabella Crisante asseconda il soprano in questa continua ricerca di trascolorazione del melodizzare tostiano. ” dalla premessa a cura di Paolo Patrizi
“Le due interpreti hanno disegnato un panorama di alta suggestione. E quale proprietà di accenti, quale gamma di tinte e sfumature, quale varietà di colori nella voce di Donata D’Annunzio Lombardi!” Francesco A. Saponaro, Amadeus
“Una voce stupenda quella di Donata D’Annunzio Lombardi, naturale, perfettamente intonata, mai sforzata, capace d’illuminare mirabilmente le vocali tostiane …. ” Alfredo Roma, Il Messaggero
“Un’antologia eccellente di questi cammei la offre il soprano Donata D’Annunzio Lombardi; vi splende ‘A vucchella.” Enzo Siciliano, Il Venerdì di Repubblica
“Calorosi applausi alla fine per l’avvenente soprano abruzzese, la cui duttilità dimostrata in Tosti nasce dalla frequentazione di un repertorio che spazia da Monteverdi a Bach, a Verdi e Wagner, senza neppure tralasciare l’operetta e l’intermezzo.” Lorenzo Tozzi, Il Tempo
“E’ un disco delicato e leggero. Come chi lo canta. La sua ‘A vucchella’ è stata scelta dalla RAI per ilsuo tempio sonoro dedicato alla Canzone Napoletana … Un gusto interpretativo raffinato, sorretto da un timbro cristallino e da una tecnica consapevole … In questo CD prende volto un mondo di incorporea dolcezza, in cui la voce non ci tocca ma ci sfiora, non dichiara ma allude, lentamente, come una nenia antica. Laura Valente, L’Opera